FOTOGRAFARE LE CASCATE: tecniche di scatto e attrezzatura necessaria.

La fotografia delle cascate è un ramo delle fotografia di paesaggio molto amato e praticato sia da amatori che da professionisti.

Per padronarlo al meglio, bisogna imparare e gestire tecniche di scatto differenti a seconda del tipo di risultato che si vuole ottenere.

Come attrezzature saranno necessari una macchina fotografica mirrorless o reflex, uno o più obiettivi con lunghezze focali differenti, un set di filtri circolari o a lastra con vetro di buona qualità, un telecomando di scatto remoto o autoscatto ritardato (per non introdurre il mosso quando premiamo il tasto di scatto), un panno in microfibra per asciugare obiettivi e filtri durante la sessione di scatto, attrezzatura tropicalizzata resistente a schizzi d’acqua e polvere.

Anche l’abbigliamento svolge un ruolo importante, utilizza scarpe impermeabili e con una suola antiscivolo per evitare di bagnarti i piedi e di cadere sulle rocce scivolose.

A seconda del tipo di scatto che vorrai ottenere dovrai variare il tempo di scatto di conseguenza, che in questo tipo di fotografia sarà il parametro più importante da considerare e su cui intervenire.

Se ti trovi a fotografare una cascata molto grande e con molta acqua,e decidi di trasmettere nella tua foto un senso di forza e imponenza, devi utilizzare un tempo di scatto veloce, come 1/800 o anche ad esempio 1/ 1600, regolando gli ISO e il diaframma di

conseguenza, al fine di  mantenere una adeguata esposizione.

In questi casi si può scattare anche a mano libera, il treppiede non è indispensabile.



Se decidi di utilizzare un obiettivo grandangolare per catturare anche il paesaggio circostante oltre alla cascata, mettendo magari in primo piano qualche roccia/pianta o il flusso dell’acqua che ti viene incontro dalla cascata, devi chiudere il diaframma tra f11 e f16  per cercare di avere una buona profondità di campo.

In caso di una fotocamera con sensore micro 4/3,

probabilmente il diaframma non servirà chiuderlo a più di f8 o F9 con

apsc non più di f11 e su full frame potremmo dover usar

anche una apertura f16.

State attenti a non chiudere troppo il diaframma, per non

andare incontro alla diffrazione e alla conseguente perdita di

nitidezza.

In caso non ti basti chiudere il diaframma  a f16 per aver tutto a fuoco, puoi utilizzare, la tecnica del focus stacking.

Il focus stacking consiste nell’esecuzione di più scatti, variandone il punto di messa a fuoco da uno più vicino a noi a  uno più distante, per dopo unirli successivamente in postproduzione e avere, in questa maniera, tutto il fotogramma perfettamente a fuoco.

Questa tecnica inoltre, ti permette di scattare con diaframmi non troppo chiusi e di mantenere alta la nitidezza di immagine, sfruttando i diaframmi in cui lavorano in genere meglio gli obiettivi fotografici ( di solito tra f5,6 e  f11 ).

Focus stacking Sony a7R3 Tamron 17-28

Un secondo modo, per effettuare scatti più particolari e dal look un poco più delicato, ma mantenendo comunque in partela texture dell’acqua, è quello di utilizzare tempi relativamente lenti tra 1/8 di secondo e 1 secondo.

In questi casi utilizzando questi tempi di scatto più lunghi, per non sovraesporre la foto, oltre ad abbassare gli ISO al minimo e a chiudere il diaframma, bisogna di solito utilizzare un filtro neutro da apporre all’ obiettivo (solitamente potrebbe bastare un ND8 o ND16, o in situazione di forte luce anche un ND64), per limitare la luce che catturata dal sensore con tempi più lenti.

Questi filtri vanno a ridurre la luminosità catturata dal sensore, rispettivamente di 8, 16 e 64 volte.

Per questo tipo di scatti, se non la fotocamera non ha uno stabilizzatore eccezionale per scattare a mano libera, è necessario posizionare la fotocamera su un  treppiede stabile e ben ancorato al terreno, utilizzare un telecomando di scatto remoto, disattivare lo stabilizzatore sull’obiettivo o sul sensore  (lo stabilizzatore attivo con la fotocamera sul treppiede potrebbe introdurre del micromosso).

Sperimenta, dopo aver posizionato l’attrezzatura, vari tempi  di scatto compresi tra 1/8, 1/4, 1/2, e  1 sec al fine di trovare il tempo di scatto che dà il risultato migliore per quella cascata in particolare.

Sony a7 R III 17-28 Tamron Filtro Nd8 più polarizzatore

Infine, se vuoi dare un effetto seta più intenso e creare una scena più fiabesca, che comunichi pace e tranquillità, devi utilizzare  un filtro ND64 o ND1000, che riducono la luminosità in maniera significativa, eliminando completamente le texture dell’ acqua della cascata.

Sony A7r III, Tamron 17-28 Nd 64 Filtro Polarizzatore circolare

Utilizzando  inoltre un polarizzatore, puoi migliorare o eliminare del tutto la presenza dei riflessi di luce sull’acqua e sulle foglie circostanti .

Un consiglio importante è quello di prestare attenzione a non “bruciare” le luci dei riflessi o la luce del cielo, se vuoi includerlo nel fotogramma.

Meglio effettuare anche unoscatto in più, sottoesposto di 1 o 2 o anche 3 stop, oltre a quello base di partenza , in modo da poterli fondere con delle maschere in Photoshop, in caso di bisogno, e recuperare così le alte luci.

Per quanto riguarda la scelta degli obiettivi, dipende dalla

scena che ti si ritrova davanti e dal tipo di immagine che vuoi catturare.

Se vuoi contestualizzare la cascata nel paesaggio circostante, utilizza un grandangolo o una focale intermedia, cercando un bel primo piano, se vuoi invece astrarre la cascata dal contesto o ne vuoi catturare un particolare creando una scena più “intima” o se non riesci ad avvicinarvi molto a causa delle condizioni del luogo, utilizza un  teleobiettivo.

Infine, un ultimo consiglio (sempre mantenendo l’attenzione a dove metti i piedi per evitare spiacevoli cadute), fai qualche giro intorno alla cascata spostandoti in diverse direzioni e cerca di analizzare la scena variando il punto di vista, in modo da trovare una composizione piacevole e bilanciata.

Sony A7R3 , Sigma 100-400 dg dn 400 mm

Sony A7R3 , Sigma 100-400 dg dn 400 mm

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